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CAT_IMG Posted on 15/12/2011, 15:50 by: Alfonso IndelicatoReply
gentile
La terza parte di questo piccolo contributo riguarda il periodo centrale e più significativo della vita di Gentile, cioè quello in cui di fatto fu punto di riferimento della vita culturale della nazione.
Dopo aver fatto i conti con Marx e la filosofia del Risorgimento nella quale rimarcava il ruolo culturale unificante dei filosofi meridionali come Spaventa e De Sanctis, in sintonia differenziata con Croce che aveva già definito compiutamente la sua concezione, elaborò la filosofia dell'attualismo. Non è qui il caso ai fini del nostro discorso ricostruire minutamente la dialettica gentiliana, basti ricordare il netto rifiuto di ogni dualismo, naturalismo e materialismo e la riforma della dialettica hegeliana non nella direzione dei distinti crociani, ma in quella dell'atto puro come logica del pensiero pensante di cui arte, religione e filosofia sono i momenti. Sono gli anni dei saggi storiografici sulla filosofia italiana, il Rinascimento e Vico in particolare e degli scritti teoretici culminati nella Teoria generale dello Spirito come atto puro(1916) in cui la distanza teoretica da Croce è ormai chiara e inequivocabile.
L'elemento centrale della riflessione consiste nell'unità a priori di soggetto e oggetto per cui non c'è distanza tra teoria e prassi, tra razionale e reale sin dall'origine, tanto che la vita dell'atto è un continuo divenire, un perenne superamento-inglobamento di ogni realtà. L'accentuazione volontaristica dell'idealismo gentiliano con la prassi tutta immanente alla teoria determina anche il pensiero e le posizioni politiche del filosofo (Filosofia del diritto, Guerra e fede).
In primo luogo sottolinea la prevalenza del futuro su presente e passato, dell'atto per sull'atto da: se la realtà è atto di pensare, filosofia e storia sono tutt'uno e l'atto è sempre spirituale e morale e di conseguenza libertà che si concretizza come Stato, unità senza limiti di particolare e universale, stato non esterno al soggetto, ma con esso atto dello Spirito che diviene.
Gentile può affermare che famiglia, società civile e stato sono identici perché realizzazioni dello Spirito. Emerge la profonda inclusività del pensiero politico gentiliano e un particolare liberalismo in cui la pervasività dello stato sull'individuo e le forme sociali portano alla determinazione formale dello stato sulla nazione impensabile senza lo stato. Le libertà soggettive o liberali vengono assorbite nell'unica vera libertà di riconoscersi parte della realtà spirituale dello Stato. Lo stato in cui si realizza la moralità dell'atto è STATO ETICO, promotore della libertà e perciò Educatore . Nello stato pedagogo l'io si diluisce nel noi e quanto questo fosse fuori da posizioni politiche precostituite, come ha ben notato Veneziani, si manifesta per la contemporanea contiguità al tradizionalismo teocratico e all'um...

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Tags:
intellettuali ingaggiati,
scuola gentiliana
Comments: 1 | Views: 243Last Post by: Alfonso Indelicato (15/12/2011, 19:45)
 

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