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CAT_IMG Posted on 12/12/2011, 10:35 by: Alfonso IndelicatoReply
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Giovanni Gentile(1875-1944)è stato l'ultimo grande filosofo dal destino socratico che con la sua morte,una "morte in atto" come amava commentare per l'amato Giordano Bruno, ha testimoniato con coerenza indefettibile non tanto la fedeltà al fascismo quanto al suo pensiero,allo stato e alla nazione.
La filosofia di Gentile è caratterizzata dall'idea d'Italia di cui voleva edificare la coscienza nazionale saldando popolo e cultura, tradizione e innovazione, intellettuali e nazione, creando un filosofia nazionale capace di unificare in una sintesi superiore tutte le univocità e le parzialità della storia della patria. Questa aspirazione costante ad unificare il tessuto spirituale,umano e materiale della nazione spiegano la parabola esistenziale che esemplarmente può essere colta in tre momenti rovesciati rispetto alla scansione temporale degli fatti e proprio per questo più significativi.
Cominciamo dalla morte:perché Gentile venne ucciso? Perché proprio lui conosciuto se non apprezzato in tutto il mondo? Non sono domande retoriche o oziose. Si dirà che era fascista, ma molti altri lo erano, altri ancora in Germania avevano aderito al nazismo, ma non vennero condannati a morte, Celine e Pound vennero perseguitati,imprigionati,ma non uccisi. Non vennero eseguiti attentati contro altri intellettuali fascisti che poi numerosi, una volta redenti, vennero accolti nelle ampie braccia dell'antifascismo e del comunismo in particolare.
Gentile venne ucciso perché era un grande filosofo che dava lustro e gloria al fascismo e all'Italia, perché ne aveva incarnato la capacità realizzativa nella cultura e nelle istituzioni, perché nella tragedia della sconfitta e della morte della patria aveva esortato alla coerenza, alla concordia e alla pacificazione contro la guerra civile e la violenza fratricida.
In più il suo pensiero non poteva essere ritenuto estraneo da chi si batteva sul versante opposto senza poter disconoscere il debito di derivazione a suo tempo contratto anche per figliolanza e fruttuosa frequentazione.
Gentile venne assassinato a Firenze mentre rientrava a casa da un gruppo di partigiani comunisti il 15 aprile 1944; si apprestava di li a poco a incontrare Mussolini con l'intento di denunciare le violenze del gruppo Carità per favorire la pacificazione e evitare la spirale degli odi, delle vendette, degli agguati e delle rappresaglie. Pochi giorni prima sul Corriere
della sera aveva pubblicato un articolo che invitava alla moderazione e alla concordia contro gli estremismi nell'ambito di quella pacificazione che un gruppo di esponenti del fascismo repubblicano cercava disperatamente di avviare. Gentile, isolato dopo il suo abbandono di tutte le cariche istituzionali nel 1936, aveva, nell'imminenza dell'invasione e del crollo del regime, fatto sentire coraggiosamente la sua voce nel giugno del '4...

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Tags:
Giovanni Gentile,
omicidio politico
Comments: 0 | Views: 222Last Post by: Alfonso Indelicato (12/12/2011, 10:35)
 

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